Si può fare Digital Strategy sotto l’ombrellone? Ti dirò che non solo si può, ma che è anche caldamente consigliato!
Dedicare un momento a ripensare alla propria strategia di comunicazione quando siamo in totale relax può regalarci delle intuizioni che, quando siamo alle prese con il lavoro e le scadenze di tutti i giorni, possono di sicuro mancarci (e farci perdere occasioni preziose).
Prima di tutto, guarda il video!
Ogni mese io e Barbara Motolese parliamo live di qualcosa che riguarda la comunicazione digitale su Facebook. Se la prossima volta vuoi esserci anche tu, seguici sulla pagina Facebook di Digital Seeds.
È vero che un’ora di strategia ti risparmia 10h di lavoro?
Ossì mio caro semino digitale. Senza una strategia rischi di lavorare molto di più per ottenere molto di meno, oppure di ottenere quello che ottieni senza sapere bene come… e a che prezzo.
Conosciamo molti di voi e spesso sentiamo imprenditori e professionisti che ci dicono:
- “Ho tanta confusione con tutte queste cose da fare per la comunicazione: meglio scrivere un articolo sul blog o pubblicare foto su instagram? Devo usare anche linkedin o mi basta facebook?”
- “ogni tanto pago un’inserzione su facebook, poi la spengo. Non so dire se è andata bene o male”
- “lavoro h24 e non ce la faccio più. Rispondo a decine di messaggi che mi chiedono la stessa cosa, disperdo le energie in tante attività diverse, ho un sacco di profili social aperti ma ne uso uno a malapena.”;
- “ho rinnovato il mio brand ma il sito non è stato aggiornato. Porto avanti la comunicazione su facebook e basta.”
- “Mi rendo conto del fatto che le persone non trovano le informazioni che cercano. L’aggiornamento dei miei canali è difficile e molto impegnativo”
- “ho dei collaboratori ma faccio tutto da sola perché non riesco a delegare.”
Se provi insicurezza e confusione e non sai se quello che fai è utile o meno, è il momento di fermarti e farti delle domande.
Per esempio: hai tanti canali social ma… funzionano tutti bene per il tuo business? Scrivi mille post al giorno ma… hai la sicurezza di star comunicando le cose giuste?
Cuoceresti una torta senza conoscere la ricetta?
La strategia aiuta, non c’è dubbio. Non averla è come cercare di fare una torta non sapendo di quali ingredienti hai bisogno o se è meglio impastare piuttosto che gettarli alla rinfusa nella teglia… aspettando poi che succeda qualcosa nel forno.
Puoi immaginare quanti tentativi a vuoto dovresti fare prima che esca qualcosa di commestibile, soprattutto se non inizi a capire da dove iniziare e come procedere?
Ecco, la strategia è il modo in cui decidi di cucinare la tua torta, possibilmente la più buona in assoluto, in meno tempo e con meno errori possibili invece di fare tentativi a casaccio cambiando ogni volta ingredienti, processo di lavoro, teglia, forno e pazienza (ovvero strumenti, metodologia, budget, tempo e risorse).
Quando e ogni quanto rivedere la propria strategia
Creare una strategia da zero merita un po’ di tempo e di attenzione quindi, se devi ancora iniziare, non vogliamo dirti che puoi occuparti della pianificazione intera sotto l’ombrellone. Puoi piuttosto iniziare a pensarci in questo video articolo insieme a noi (se poi ti serve una mano a Settembre, dai un’occhiata qui).
Quanto dura una strategia, in media?
Una buona strategia può durare anni (solitamente in 3 anni si dà modo al piano strategico di svilupparsi a pieno) ma ha bisogno di monitoraggio e continui ritocchi perché sia perfezionata con la migliore mentore possibile: l’esperienza.
Per quanto riguarda i risultati, quelli che possono davvero indicarci se la strategia ha funzionato (o sta funzionando) possono essere raccolti dopo i primi 12 mesi ma gli appuntamenti trimestrali sono indispensabili a capire se tutto funziona come deve.
“Ma deve durare per forza 3 anni?” (so che lo stai pensando con una goccina di sudore che ti solca il viso)
No, non è obbligatorio prevedere un piano triennale (o addirittura quinquennale). La scadenza della strategia è resa esplicita dallo stesso piano strategico che è diviso in obiettivi, azioni e scadenze. Se in fase di progettazione abbiamo definito che la nostra valutazione strategica debba durare un periodo di tempo determinato, quello sarà il termine della strategia.
Come attivare un processo circolare che ti aiuta a prendere migliori decisioni
Quando parliamo di processo circolare che ti aiuta a prendere migliori decisioni, stiamo parlando appunto della buona pratica di monitorare periodicamente, trimestralmente o almeno semestralmente, i tuoi risultati e confrontarli con la tua pianificazione strategica.
Come si monitora la nostra strategia?
Quello che facciamo noi in Digital Seeds (e quello che facciamo per i nostri clienti) è fissarci un appuntamento trimestrale (o almeno semestrale) dove valutare se e come la strategia viene messa in atto, se è sostenibile, che cosa ha prodotto.
Questo vuol dire che, ad analisi effettuata, possiamo renderci conto se abbiamo previsto delle azioni che possiamo sostenere con un lavoro costante, se il budget allocato è giusto per le nostre possibilità e se i primi risultati ci fanno sperare bene, oppure se ci avvertono che qualcosa non funziona. In base a questa analisi, possiamo applicare dei ritocchi che rendano il nostro piano strategico più realistico ed efficace per noi.
Ricordati che una strategia non è mai perfetta. Come un giardiniere che cura le sue piante guardando ogni giorno il loro stadio di crescita (e modulando le sue azioni di conseguenza), così va seguita una strategia.
Il tuo business va nella giusta direzione?
Come capire se la nostra attività va nel modo giusto? Sapere, intanto, qual è il livello di buona salute della nostra attività… ovvero, quali sono i nostri obiettivi e le metriche necessarie per misurare i risultati dei nostri sforzi. In poche parole, parliamo di fondamenti di Business Strategy.
Obiettivi, obiettivi, obiettivi
Banale forse, ma mai troppo. È ovvio che l’obiettivo di ogni business è quello di VENDERE.. ma come ci si arriva è un grande viaggio che ha bisogno di conoscere non solo la meta ma anche se stessi, quelli che sono i tuoi clienti ideali, i propri mezzi e il territorio circostante.
Vendere è il frutto di una dinamica relazionale: io ho qualcosa che ti interessa e, se per te è valido il prezzo e la mia offerta, la compri.
Intravedi, nelle pieghe di questo semplice schema, quali possono essere gli ostacoli?
Quello che può ostacolare il tuo successo è legato a molti fattori che si incastrano, per questo motivo la base della business strategy prevede l’approfondimento di 5 ambiti che si possono semplificare così:
- Chi sei (la tua identità commerciale)
- Cosa vendi (i tuoi prodotti o servizi)
- A chi vendi (i tuoi clienti ideali)
- Perché lo fai (i tuoi valori)
- Chi hai intorno a te (il contesto di mercato)
La conoscenza puntuale di ognuno di questi argomenti ti porta alla comprensione delle azioni da fare per la realizzazione del tuo piano strategico che, alla fine, è una lista ragionata di obiettivi, appunto, e di azioni da svolgere nel tempo per raggiungerli.
Cos’è che vendi, intanto?
Conosci bene il tuo prodotto?
Sai se è l’unico del mercato oppure ce ne sono tanti simili e il tuo è speciale per qualcosa? Quanto bisogno c’è nel mercato di ciò che tu offri? Chi e dove sono le persone che possono acquistarlo? Perché dovrebbero acquistare il tuo prodotto e non altri?
Siamo lontane dal volerti mettere l’ansia, ma queste domande stanno alla base della strategia di marketing e non si lavora mai abbastanza su di loro.
Digital Strategy sotto l’ombrellone | Esercizio 1:
Hai mai provato a mettere nero su bianco l’elenco di tutti i tuoi prodotti e servizi, descrivendoli accuratamente e annotando a quali persone sono destinati e perché? Questo piccolo esercizio può essere davvero fatto sotto l’ombrellone, e costituirebbe un bello spunto su cui iniziare a lavorare quando riprendi l’attività.
A chi vendi quello che vendi?
Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura.
Sun Tzu, L’arte della Guerra
Se conosci te stesso e non il nemico, le tue probabilità di perdere e di vincere sono uguali.
Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.
L’arte della Guerra è il famosissimo trattato di strategia militare cinese del Generale Sun Tzu. Ha qualcosa tipo 2500 anni e ancora ci insegna molto.
Trasliamo il contesto della guerra in un campo più “civile”. Il Generale ci sta dicendo che per ottenere un successo in un campo di relazione e trattativa (vedi: vendita), dobbiamo conoscere noi stessi e il nostro diretto interlocutore. Se trascuriamo un solo elemento dell’equazione, dimezziamo drasticamente (o annulliamo totalmente) le nostre possibilità di riuscita.
La chiave della comunicazione persuasiva (vedi: comunicazione che ti fa vendere) è in questo passaggio: identifica il tuo cliente e immaginalo in ogni caratteristica rilevante per te. Se riesci a cogliere con esattezza qual è il suo bisogno principale e come il tuo prodotto riesce a offrirgli la soluzione, riuscirai senza ombra di dubbio a richiamare la sua attenzione e farlo diventare tuo cliente.
Digital Strategy sotto l’ombrellone | Esercizio 2:
Continua dall’esercizio precedente:
Una volta chiariti tutti i tuoi prodotti e annotato per ognuno di loro a chi è destinato, hai il materiale per stilare dei mini identikit dei tuoi clienti ideali (o, se vuoi chiamarli con la terminologia del marketing, le tue buyer personas).
Perfeziona la descrizione di ogni buyer persona cercando di immaginare quali problemi affronta, quali domande si fa e quali soluzioni dovrebbe adottare per risolvere le sue difficoltà. (Ovviamente problemi e soluzioni devono essere nel tuo campo di pertinenza!)
E quindi, chi sei?
So che di solito questo è il primo degli argomenti da approfondire, ma per esperienza so che spesso è più facile arrivare qui dopo aver riflettuto su quello che fai e per chi lo fai. In qualche modo, definendo la tua azione, definisci anche te stesso ed è più facile, alla fine, descriversi.
Bada bene, qui è fondamentale essere spietatamente precisi. Non basta dire: “Sono un commerciante di abbigliamento e vendo vestiti”, il centro del discorso deve riguardare specificatamente chi sei per il mercato a cui ti rivolgi. “Sono un commerciante di abbigliamento total look e mi occupo di offrire soluzioni di vestiario sempre nuove per coloro che amano vestirsi casual con un tocco di stile e colore” potrebbe essere sicuramente più informativo per dei potenziali clienti.
Perché lo fai?
Non trascurare questo approfondimento. I tuoi potenziali clienti sono persone e come tali hanno bisogno di empatizzare con te.. come possono farlo se sei un ruolo o una marca?
Quello che ti ha spinto a scegliere il tuo mestiere o il tuo segmento di commercio farà la differenza nel processo di scelta di una persona interessata a ciò che gli offri.
Quanti di voi ci dicono, a questo punto: “Ma perché dovrebbe interessare alla gente quello che riguarda la mia vita, le mie scelte, i miei fallimenti e i miei successi?”
La risposta sta nell’osservare noi stessi come clienti: quante volte abbiamo scelto una cosa piuttosto che un’altra in base alla simpatia? Quante volte ci è capitato, dopo aver scoperto un servizio o un prodotto, di aver cercato informazioni che approfondissero quella conoscenza? E quante volte siamo diventati dei fedelissimi di un servizio o di una marca dopo aver scoperto che, oltre alla qualità dell’offerta, esisteva anche un panorama di valori che condividiamo e che ci fanno sentire quel servizio “più familiare”?
Lo ripeto, il commercio è un’attività di relazione e, come tale, non prescinde dai meccanismi classici che per una relazione sono importanti. Ci conosciamo, ci piacciamo, instauriamo un rapporto e, se corrisposto in aspettative e valori condivisi, lo continuiamo.
Cosa c’è di più bello di un’amicizia che dura?
Digital Strategy sotto l’ombrellone | Esercizio 3:
Cerca di dare una descrizione fedele di chi sei, cosa fai e perché lo fai.
Elenca una lista di valori che sono importanti per te e che ispirano il tuo lavoro: inizia con una lista di 10, poi scremali e falli diventare 5, poi 3. Usa quei valori per formulare la tua descrizione.
In quale mercato ti muovi? Chi sono i tuoi concorrenti?
Nel momento in cui decidi di entrare nel mercato e vendere qualcosa, è bene conoscere quali caratteristiche riguardano il contesto di riferimento in cui ti muovi, ovvero come è posizionato il tuo business e quanti e quali concorrenti hai.
Più o meno potresti rientrare in una queste situazioni:
a) Il tuo prodotto può essere una vera innovazione, e quindi entrare in un mercato “vergine”. Se da una parte la concorrenza non esiste, dall’altra avrai più lavoro da fare per crearti una nicchia di mercato, conoscere la tua clientela ideale e convincerla a fidarsi di te.
b) Il tuo prodotto è di nicchia, quindi già esiste un mercato (seppur piccolo) e ci sono pochi concorrenti con cui competere. Il tuo problema potrà essere quello di stabilire e ben comunicare i valori differenzianti della tua offerta e scovare la tua nicchia.
c) Il tuo prodotto è di tipologia comune, ha un mercato vastissimo così come è elevato il numero dei concorrenti. A quel punto dovrai spendere grandi energie per trovare il valore differenziante e comunicarlo chiaramente al pubblico esterno.
A partire da dove sei, studiare il contesto e i tuoi concorrenti ti può offrire molte informazioni utili per guidare le tue scelte. Quel concorrente ha fatto quella cosa e ha funzionato… prendilo a modello. Quell’altro concorrente ha basato la sua strategia su qualcosa che non ti riguarda (per esempio ha abbassato massicciamente i prezzi riducendo il servizio), allora puoi ragionare per discostarti per fare qualcosa di migliore e più adatto a te.
Digital Strategy sotto l’ombrellone | Esercizio 4:
Descrivi il tuo prodotto in relazione del mercato. Sei più aderente all’opzione a, b o c?
In base alle caratteristiche della tua attività prova a identificare almeno 3 concorrenti e studiane le azioni di comunicazione e marketing.
– Quanti prodotti offrono?
– Di quale livello qualitativo?
– Che prezzi fanno?
– A chi si rivolgono?
– Come comunicano?
– Che strategia sembrano seguire?
La Digital Strategy: a che punto sei?
Arriviamo finalmente alla tua Digital strategy, che altro non è che l’emulsione della tua Business Strategy declinata nell’ambito degli strumenti e delle tecniche di comunicazione digitale.
Una volta che hai un piano di azione strategico chiaro per la tua attività, quello che devi fare è scegliere le azioni di comunicazione e i canali da utilizzare.

Ma come capire se la tua Digital Strategy funziona?
Intanto domandandosi se quello che hai fatto fin’ora in ambito digitale è stato il frutto di una decisione consapevole o se hai implementato strumenti un po’ a caso, sulla spinta delle mode o della smania di far qualcosa senza capire bene cosa.
In entrambi i casi, la grande qualità delle azioni di Digital Marketing è che sono facilmente misurabili. Grazie a strumenti come Google Analytics (ultimamente un po’ in crisi con il GDPR europeo) e gli Insights dei social network, è molto facile accedere a statistiche di ogni tipo e renderci conto del tipo di successo che i nostri canali generano.
La scelta dei canali e degli strumenti digitali
Ma tu mi chiederai: come scegliere azioni e strumenti digitali con consapevolezza?
Qui le risposte sono varie, e dipendono dalla tua preparazione in ambito Digital Marketing.
- Se sei del tutto all’asciutto di conoscenze sul digitale, meglio affidarti a un consulente/formatore che può guidarti allo sviluppo di una Digital Strategy adatta (anche noi possiamo aiutarti in questo!).
- Se invece hai delle competenze (perché hai studiato autonomamente o hai seguito dei corsi di Digital marketing) e ti senti abbastanza sicuro, parti dalla tua strategia di business e realizza una strategia di comunicazione digitale scegliendo i canali da adottare e pianificando tutte le azioni da fare perché quei canali lavorino bene in funzione delle tue aspettative.
La scelta dei canali è solo il primo passo, poi ci sono i contenuti!
Scegliere i mezzi giusti è un importante passaggio per la tua strategia, ma nel cuore della comunicazione ci sono i contenuti. La strategia serve anche a quello.
Ti ricordi il lavoro sul chi sei, cosa fai, perché e per chi che abbiamo fatto prima? Se hai fatto bene i compiti, hai tutti gli elementi per creare i tuoi messaggi, dagli articoli di blog ai post su instagram.
L’analisi strategica ti dice a chi stai parlando, quali sono i suoi desideri e le sue paure, quale tono e argomenti usare per attrarre il tuo pubblico e fargli conoscere il tuo brand. Il resto è fatto di applicazione, costanza ed esperienza.
Ci sono molte cose che si dovrebbero dire ancora, ma questo articolo è già diventato troppo impegnativo e approfondiremo ancora questi argomenti in altri blog post.
Se sei arrivato sin qui, vuol dire che l’argomento ti interessa parecchio per cui ti consiglio di iscriverti alla newsletter di Digital Seeds per rimanere aggiornato sulle prossime uscite. Se hai dubbi o preferenze per la scrittura di altri post, chiedici quello che vuoi scrivendoci direttamente all’email scrivi@digital-seeds.it o commentando questo articolo.
Alla prossima!